OPERA arte in natura - natura in arte

OPERA arte in natura – natura in arte

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OPERA arte in natura – natura in arte

Comunicato stampa Opera – Villa Sciarra aggiornato 15 giugno

A cura di Eugenia Querci e Elena Lago

27 giugno 2024 ore 18.00 – 22.00 Villa Sciarra – Roma

Ingressi
Viale delle Mura Gianicolensi – Via Calandrelli

ReBarbus OPERA arte in natura - natura in arte

Furrina.pages

Re Barbus è lo pseudonimo di Vissia Giustarini, artista visiva nata nel 1971 a Roma, dove vive e lavora.

La sua ricerca predilige l’uso della fotografia e le tecniche del collage e dell’assemblage.

L’ampio ventaglio espressivo del suo lavoro si manifesta attraverso la varietà dei materiali e dei supporti e la scelta di diverse tipologie di carta, oscillando dalla carta velina al ferro sino a includere elementi che spingono la percezione visiva dell’opera oltre la semplice bidimensionalità dell’immagine.

Il suo percorso mette in relazione le diverse formazioni artistiche da lei conseguite: dagli studi artistici accademici, allo studio del fumetto, della fotografia e all’esperienza delle artiterapie.

Nelle immagini che creo il tempo è sempre un tempo sospeso, non c’è mai nulla che accada chiaramente, ma piuttosto si tratta di quel frame tra qualcosa che può essere appena accaduto e qualcosa che potrà accadere. In quella sospensione si inserisce l’immaginazione dell’osservatore che completa la narrazione.

La civiltà umana si sviluppa e sorge da un’esperienza ludica: le attività antitetiche al gioco, che generalmente attribuiamo alla sfera della serietà, come l’arte, la scienza, la religione, fino alla guerra, prendono forma a partire dal gioco che risulta essere, quindi, più antico della cultura stessa ed è qualcosa di più che un fenomeno puramente fisiologico: il gioco è una funzione che contiene senso; anzi, è lo strumento privilegiato nella costruzione di senso”, profondamente intrecciato con la creatività, l’interazione sociale e la formazione di norme culturali.

Le prime società hanno utilizzato il gioco per creare legami comunitari e stabilire norme e valori. Rituali, feste e giochi servivano come meccanismi di integrazione e coesione sociale.
( cit. da Homo Ludens di Huizinga, Prefazione)

Titolo opera:
“ solo per gioco” 2024
( giocattoli di Furrina bambina ) Assemblage di elementi e materiali

Ho immaginato la dea Furrina bambina.
L’ho immaginata sperimentarsi con l’acqua, con forme di terra, con elementi della natura come piccoli alberi e boschi in miniatura.
Mi piace pensare che i suoi giochi fossero un’anticipazione della dea che sarebbe diventata. Che nel gioco ascoltasse quali forme erano più in risonanza con la sua parte profonda, quali le sue attitudini, le sue preferenze.
Se torno indietro nel tempo, a me bambina e penso ai giochi che prediligevo mi accorgo che suggerivano già la donna che sono diventata.
Personalmente devo ancora smettere di giocare, spero non accada mai perché nel gioco sento di crescere, di prendere forme nuove, di evolvere.
Nel gioco mi sento viva.